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      Ed ecco come chiaro apparisce che l'introduzione di monete basse forestiere fa alzare di prezzo le monete d'oro e d'argento del paese.
     
     
     
      CAPITOLO XV
     
      Alcune ragioni che producono l'alzamento delle monete, e con esse i danni giá descritti.
     
      Io non produrrò forse in questo capitolo cosa, fra quelle che dánno all'alzamento delle monete impulso, che non possa comodamente riferirsi a qualcheduna di quelle cagioni che ne' precedenti capitoli si sono spiegate; ma non sará senza utile l'andare ricercando pure a minuto vari accidenti, che alle volte dánno la mossa agli umori peccanti di questa infermitá, perché con maggior chiarezza sempre se n'intenda la teorica, onde si possano in pratica applicare i dovuti preservativi.
      La guerra, fra le altre cose, rare volte va scompagnata dall'alzamento, anzi sconvolgimento delle monete. Lodovico decimoprimo, del 1475, ebbe grandissima difficoltá a ridurre al suo giusto corso le monete di Francia, che per le guerre antecedenti, particolarmente civili, erano ridotte in tanta confusione, che non v'era (dice Francesco Gerrault ne' suoi Paradossi delle monete) che il nome e l'immagine delle monete senza sostanza né valore. Cosí per le guerre civili sotto Enrico secondo e i re seguenti furono di nuovo in quel regno talmente disordinate, che bisognò negli Stati generali di Blois disputarne lungamente piú che di altro negozio che ivi si trattasse. Succedono però i disordini maggiori sempre in que' paesi ove la guerra è attualmente guerreggiata che dove è comandata, perché pare che il romore de' tamburri e delle trombe e molto piú quello delle cannonate assordisca tutti gli altri magistrati, fuorché quelli che alla guerra stessa pressiedono; onde chi sovraintende alle zecche non può agire con quella libertá, né esser udito dal principe con quella attenzione che si dovrebbe.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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