Ma nondimeno, occorrendo loro mandar danaro per prezzo di mercanzie venete, o volendo alcuno venire di que' paesi o d'altri a Venezia per suoi interessi, manderebbe piú tosto argento che oro. Perché 1000 genovine, che in Genova vagliono a lire sette e soldi dodici l'una, cioè lire 7600, nelle quali entrano doppie 404 1/4 minuzia piú, in Venezia vagliono lire 12.000; le quali, convertite in doppie, a lire 29.4 l'una, dánno doppie 411 o poco meno. Sicché vi guadagnarebbe la valuta di quasi 7 doppie, e correrebbe alla volta di Venezia, come da sé, piú argento che oro; e tanto fu fatto con la "parte" dei 8 luglio 1665. Sebbene, per mio credere, con troppo svario, perché la proporzione, a che le valutarono, fu di 14 e 1/4 per uno a fatica, e concorse bensí quantitá d'argento, e per qualche anni hanno corso le monete senza nuovo sconcerto; ma finalmente è maturato con evidenti pregiudizi il frutto dell'eccessiva sproporzione, che, congiunta con altre cause, ha sbalzato cosí fuori di sesto, come ancor sono, tutte le monete. Imperciocché da 14 1/4 a 14 e 3/4 vi è un mezzo di differenza, che importa tre e mezzo per cento in circa: onde, per l'abbondanza del guadagno, è concorso tanto argento, che, oltre i molti milioni di ducati battuti con quello, non si vedevano correre per le cittá e lo Stato quasi altro che genovine. Il che ha fatto alzar le doppie da 28 a 30 lire; e, perché il popolo, nell'alzar le monete, non piglia mai le misure giuste, si sono poi sconcertate tutte le altre valute.
| |
Venezia Genova Venezia Venezia Stato
|