Se non che, essendone stati introdotti d'inferiore bontá, battuti senza dubbio in altre zecche, che hanno voluto imitare per guadagno il conio, come pur troppo anch'oggi vien praticato, hanno perduto di credito, sicché adesso solo al pari degli ongari hanno corso; essendo cosa certissima che la serenissima repubblica veneta non ha giammai alterato del minimo le antiche sue leggi circa la finezza del suo zecchino, mantenuto sempre a tutta perfezione di 24 caratti. Sono portati in quelle parti a' nostri tempi gli ongari parte per la via di Polonia e Moscovia, daddove passano in Persia molti mercanti che, traversando il Mar Nero, vanno a Trabisonda, e di lá in Erzerum, daddove passano nella Persia, ove col traffico traggittano ancora nelle Indie; parte per l'Ongheria stessa passano a Costantinopoli, e, di lá sparsi per la Turchia, sono da' mercanti portati pur in Persia con le caravane, che da varie parti di quell'imperio colá si portano e seco recano ancora zecchini, che d'Italia continuamente calano in Turchia, e sultanini o "suraffi" dal Cairo; e parte ancora con le caravane d'Egitto, che, traversando i deserti d'Arabia, vanno a trafficare in Balsera sul golfo di Persia, ove cápitano con varie merci persiane ed indiane navi. Ma per lo contrario le doppie di qualsivoglia nazione non sono giá prese in que' paesi in altro conto che a oro in pezzi, onde chi ne porta e vuol farne soldo deve consegnarle alle zecche, dove, fuse prima e fattone saggio, gli vengono pagate secondo il peso e la bontá che le trovano avere, ché non sono della finezza del zecchino e degli ongari, stimata da tutto il mondo.
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