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      Per quel che concerne lo studio d'argomenti minori, pure pregevoli sono parecchi riflessi dello Scaruffi, che vuole le spese di monetazione siano pagate a parte, e non "ricavate dal corpo della moneta". Il che se può sembrare indifferente oggidí, era utile allora ad impedire le esorbitanze della zecca e le confusioni fra l'errore o tolleranza di fabbricazione ed il costo della monetazione in senso stretto.
      Certo raggiunse vette intellettuali piú alte di quelle, cui lo Scaruffi pervenne, il professore modenese Geminiano Montanari, matematico, astronomo ed economista, che non solo intorno ai problemi difficili generali e speciali della moneta scrisse con precisione ed esattezza singolari, ma pure rispetto alla piú astratta analisi del valore espose dottrine assai ragguardevoli. Particolarmente rilevò le variazioni quantitative della moneta, l'influenza che l'abbondanza o scarsezza d'essa esercita sopra il valore, ed alla ricerca della zecca, che costituisce di fatto una copiosa domanda di metallo, assegnò la sua giusta efficacia. È vero che la designazione legale della moneta non è elemento influente sul valore di essa, ma la domanda, che uno Stato faccia del metallo per fini di circolazione, ha indubbiamente un temporaneo effetto, e la variazione di valore poi tende a perdurare, se l'accresciuta domanda non può soddisfarsi a costi costanti. La teoria monetaria è nelle sue linee generali svolta egregiamente dal Montanari, di un secolo però posteriore allo Scaruffi. Riguardo al valore della moneta in relazione a quello dei prodotti, tuttavia non evita errori.


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Economisti del cinque e seicento
di Gasparo Scaruffi - Antonio Serra - Germinio Montanari - Augusto Graziani
Editore Laterza Bari
1913 pagine 458

   





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