Posizione intermedia per ragione di tempo fra lo Scaruffi ed il Montanari ha il cosentino Antonio Serra, che pubblicò nel 1613 la monografia ristampata in questo volume. Della quale l'oggetto è limpidamente indicato dal titolo: Cause che fanno abbondare li regni d'oro e d'argento, dove non sono miniere. È quindi un esame dei pagamenti internazionali, diretto a chiarire quando essi avvengano in moneta. Talune principali partite della bilancia commerciale internazionale sono designate dal Serra; e, mentre i contemporanei consideravano quasi esclusivamente le importazioni e le esportazioni, egli si sofferma sopra le industrie istituite ed esercitate all'estero da nazionali, e, se non adopera la frase a noi consueta di "esportazione invisibile", esprime il medesimo concetto, affermando che le merci cosí prodotte e vendute all'estero non si comprendono nell'esportazione dal paese dei produttori, ma sono causa di acquisto di danari, che vengono in possesso dei nazionali e che si ritraggono dalle industrie, le quali si possono fare nel paese d'altri. Inoltre rileva un altro elemento ragguardevolissimo, i guadagni del commercio di intermediazione: esempio tipico era allora costituito da Venezia pel traffico fra Oriente ed Occidente, come oggi dall'Inghilterra pel traffico di tanti paesi europei con le Indie e la Cina. È vero che il Serra riguarda queste partite di relazioni commerciali internazionali come mezzi di accreditamento e rispettivamente addebitamento di danaro; ma egli comprende che tutti gli scambi di prodotti e servigi fra i vari paesi, che sono in rapporto diretto od indiretto, si possono intrecciare fra loro ai fini del pagamento e si compensano, per guisa che l'abbondanza del metallo promana in un paese dall'eccesso degli accreditamenti sugli addebitamenti.
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