XXII. L'ordine delli caratteri o note da doversi imprimere sulle monete cosí d'oro come d'argentoXXIII. Discorso sopra alcuni particolari delle note
XXIV. Avvertimenti necessari sopra il fare le moneteXXV. Breve replicazione, con essempio, di quanto si č detto
XXVI. Che in qualunque cittadi e paesi si potrá conteggiare d'oro e d'argento coniato, secondo il loro parlareXXVII. Tavola, nella quale si mostra la concordanza del parlare a ducati, scudi, lire, soldi o simili, col nominare l'oro e l'argento ad once o a libre, perň coniati
XXVIII. L'ordine col quale si dovrá procedere tanto nello spendere quanto nel ricevere l'oro e l'argento coniatoXXIX. Che le mercanzie ed altre cose si modereranno nelli prezzi in dipendenza dei giusti valori dati all'oro ed all'argento in monete ridotti; e anco si mostra l'ordine che si dovrá tenere nel contrattare essi preciosi metalli non coniati con i coniati, e che molte dispute si leveranno via
XXX. Con breve replicazion si mostra esser cosa necessaria che vi sia un sol ordine nel far le moneteXXXI. Che per causa delle monete si sono alterati li prezzi di molte cose
XXXII. Tavola fatta in essempio, per far conoscere gli errori che si sono fatti per il tempo passato, e quelli che potrebbono nascere per l'avenire, nel far monete cosí d'oro come d'argento, se non si osserverá la regola dimostrataXXXIII. Discorso sopra le dette prove, nel qual anco si mostra qual sia la vera proporzione tra i due preciosi metalli ed il rame
XXXIV. Essempi per mostrare quanto si č detto sopra il fatto dell'argento giá coniato, e che cosa importa la concordanza tra l'oro e l'argento
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