III.--Ai lettori il Prospero
IV.--Digressione sopra il capitolo duodecimo dell'Alitinonfo
di Gaspare Scaruffi
IIBREVE TRATTATO
DELLE CAUSE CHE POSSONO FAR ABBONDARE LI REGNID'ORO E ARGENTO DOVE NON SONO MINIERE
DI ANTONIO SERRA
All'illustrissimo ed eccellentissimo signor il signor don Pietro Fernandez De Castro
PROEMIOPARTE PRIMA:
CAPITOLO I. Delle cause per le quali li regni possano abbondare d'oro e argentoII. Delle cause accidentali e accidenti propri
III. Dell'accidenti communiIV. Dell'accidente commune della qualitá delle genti
V. Dell'accidente commune del trafico grandeVI. Dell'accidente commune della provisione di colui che governa
VII. Che non vi siano altre cause delle predetteVIII. Comparazione della cittá di Napoli con la cittá di Venezia e Genoa a rispetto delli predetti accidenti
IX. Condizioni della cittá di Napoli e Venezia per l'effetto predettoX. Come, non obstante le condizioni predette, Venezia abbonda d'oro e argento, e perché
XI. Come, stante le condizioni di Napoli, sia quella povera di oro e argentoXII. Comparazione di Napoli con l'altre cittá d'Italia
PARTE SECONDA:
PROEMIOCAPITOLO I. Se la bassezza o altezza del cambio della piazza di Napoli con l'altre piazze d'Italia sia o possa essere causa dell'abbondanza o penuria di moneta nel Regno
II. Se, essendo vera l'esperienza che dice, séquiti conclusione vera, che il cambio basso faccia abbondare e l'alto impoverireIII. Se è vera la esperienza detta di sopra
IV. Se è vera la ragione che il cambio alto dia guadagno a chi vuol portare denari in Regno per cambio e non in contanti, e per tal rispetto non vengano contanti
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