Questa sorte di pietra è bonissima per le muraglie, avendo sotto squadratola o scorniciata, perché si può incrostarla di stucco, con coprirla con , esso et intagliarvi ciò ch'altri vuole; come fecero gli antichi nelle entrate publiche del Culiseo et in molti altri luoghi; e come ha fatto a' giorni nostri Antonio da San Gallo nella sala del palazzo del papa dinanzi alla capella, dove ha incrostato de' trevertini con stucco con vari intagli eccellentissimamente.
Ècci un'altra sorte di pietre che tendono a 'l nero e non servono a gli architettori se non a lastricare tetti. Queste sono lastre sottili, prodotte a suolo a suolo dal tempo e dalla natura per servizio degli uomini, che ne fanno ancora pile, murandole talmente insieme che elle commettino l'una ne l'altra, e le empiono d'olio secondo la capacità de' corpi di quelle, e sicurissimamente ve lo conservano. Nascono queste nella riviera di Genova, et i pittori se ne servono a lavorarvi su le pitture a olio, perché elle vi si conservano su molto piú lungamente che nelle altre cose, come al suo luogo si ragionerà ne' capitoli della pittura. Adviene questo medesimo de la pietra detta piperno, pietra nericcia e spugnosa come il trevertino, la quale si cava per la campagna di Roma; e se ne fanno stipiti di finestre e porte in diversi luoghi come a Napoli et in Roma; e serve ella ancora a' pittori a lavorarvi su a olio, come al suo luogo racconteremo.
Cavasi ancora in Istria una pietra bianca livida, la quale molto agevolmente si schianta; e di questa sopra di ogni altra si serve non solamente la città di Vinegia, ma tutta la Romagna ancora, facendone tutti i loro lavori, e di quadro e d'intaglio.
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