E l'ornamento del capitello sia fatto co' suoi vilucchi e le sue foglie, secondo che scrive Vitruio nel quarto libro, dove egli fa ricordo essere stato tolto questo capitello da la sepoltura d'una fanciulla corinta. Seguitisi il suo architrave, fregio e cornice con le misure descritte da lui, tutte intagliate con le mensole et uovoli et altre sorti d'intagli sotto il gocciolatoio. Et i fregi di questa opera si possono fare intagliati tutti con fogliami et ancora farne de' puliti o vero con lettere dentro, come erano quelle al portico della Ritonda di bronzo commesse nel marmo. Sono i canali nelle colonne di questa sorte a numero ventisei, benché n'è di manco ancora; et è la quarta parte del canale fra l'uno e l'altro che resta piano, come benissimo appare in molte opere antiche e moderne misurate da quelle.
L'ordine composto, se ben Vitruio non ne ha fatto menzione, non facendo egli conto d'altro che dell'opera dorica, ionica, corinzia e toscana, tenendo troppo licenziosi coloro che, pigliando di tutt'e quattro quegli ordini, ne facessero corpi che gli rappresentassero piú tosto mostri che uomini, per averlo costumato molto i Romani et a loro imitazione i moderni, non mancherò di questo ancora, acciò se n'abbia notizia, dichiarare e formare il corpo di questa proporzione di fabrica. Credendo questo, che se i Greci et i Romani formarono , que' primi quattro ordini e gli ridussero a misura e regola generale, che ci possino essere stati di quegli che abbino fin qui fatto nell'ordine composto e componendo da sé, delle cose che apportino molto piú grazia che non fanno le antiche.
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