E per questo è scorso l'uso che già è nominato questo ordine da alcuni composto, da altri latino e per alcuni altri italico. La misura dell'altezza di questa colonna vuole essere dieci teste; la base sia per la metà della grossezza della colonna e misurata simile alla corinta, come ne appare in Roma all'arco di Tito Vespasiano. E chi vorrà far canali in questa colonna, può fargli simili alla ionica o come la corinta, o come sarà l'animo di chi farà l'architettura di questo corpo ch'è misto con tutti gli ordini. I capitelli si posson fare simili a i corinzi, salvo che vogliono essere piú la cimasa del capitello, e le volute o viticci alquanto piú grandi, come si vede all'arco suddetto. L'architrave sia tre quarti della grossezza della colonna et il fregio abbia il resto pien di mensole e la cornice quanto l'architrave, che l'agetto la fa diventar maggiore, come si vede nell'ordine ultimo del Culiseo di Roma; et in dette mensole si posson far canali a uso di tigrifi et altri intagli secondo il parere dell'architetto; et il zoccolo, dove posa su la colonna ha da essere alto due quadri, e cosí le sue cornici a sua fantasia o come gli verrà d'animo di farle.
Usavano gli antichi o per porte o sepolture o altre specie d'ornamenti, in cambio di colonne, termini di varie sorti: chi una figura ch'abbia una cesta in capo per capitello, altri una figura fino a mezzo et il resto verso la base piramide o vero bronconi d'alberi, e di questa sorte facevano vergini, satiri, putti et altre sorti di mostri o che bizzarrie gli veniva lor comodo, secondo che nasceva loro nella fantasia le mettevano in opera.
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