et in che consista il condurgli a perfezzione.
Quelle figure che gli scultori chiamano mezzi rilievi furono trovate già da gli antichi per fare istorie da adornare le mura piane; e se ne servirono ne' teatri e negli archi per le vittorie, perché volendole fare tutte tonde, non le potevano situare se non facevano prima una stanza o vero una piazza che fusse piana. Il che volendo sfuggire, trovarono una specie che mezzo rilievo nominarono, et è da noi cosí chiamato ancora; il quale a similitudine d'una pittura dimostra prima l'intero delle figure principali, o mezze tonde o piú come sono, e le seconde occupate dalle prime e le terze dalle seconde, in quella stessa maniera che appariscono le persone vive quando elle sono ragunate e ristrette insieme. In questa specie di mezzo rilievo, per la diminuzione dell'occhio, si fanno l'ultime figure di quello basse come alcune teste bassissime, e cosí i casamenti et i paesi, che sono l'ultima cosa. Questa specie di mezzi rilievi da nessuno è mai stata meglio né con piú osservanzia fatta né piú proporzionatamente diminuita o allontanata le sue figure l'una da l'altra, che da gli antichi. Come quelli che, imitatori del vero et ingegnosi, non hanno mai fatto le figure in tali storie che , abbino piano che scorti o fugga, ma l'hanno fatte co' proprii piedi che posino su la cornice di sotto, dove alcuni de' nostri moderni, animosi piú del dovere, hanno fatto nelle storie loro di mezzo rilievo posare le prime figure nel piano che è di basso rilievo e sfugge, e le figure di mezzo che stando cosí non posano i piedi con quella sodezza che naturalmente doverebbono; laonde spesse volte si vede le punte de' piè di quelle figure che voltano il di dietro toccare gli stinchi delle gambe, per lo scorto che è violento.
| |
|