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      CAP. XI
     
      Come si fanno i modelli per fare di bronzo le figure grandi e picciole e come le forme per buttarle si gettino; come se armino di ferri e come si gettino di metallo e di tre sorti bronzo; e come gittate si ceselino e si rinettino e, mancando pezzi che non fussero venuti, si innestino e commettino ne 'l medesimo bronzo.
     
      Usano gl'artefici eccellenti, quando vogliono gittare di materia, o metallo o bronzo figure grandi, fare nel principio una statua di terra, tanto grande quanto quella che e' vogliono buttare di metallo, e la conducono di terra a quella perfezzione ch'è concessa da l'arte e dallo studio loro. Questo si chiama da loro modello, il quale poi che è fatto e condotto a tutta la perfezzione della arte e del saper loro, cominciano poi con gesso da fare presa a formare sopra questo modello parte per parte, facendo addosso a quel modello i cavi di pezzi; e sopra ogni pezzo si fanno riscontri, che un pezzo con l'altro si commettano, segnandoli o con numeri o con alfabeti o altri contrasegni, e che si possino cavare e reggere insieme. Cosí a parte per parte lo vanno formando et ungendo con olio fra gesso e gesso, dove le commettiture s'hanno a congiugnere, e cosí di pezzo in pezzo la figura si forma, e la testa, le braccia, il torso e le gambe, perfin a l'ultima cosa; di maniera che il cavo di quella statua, ciò è la forma incavata, viene improntata nel cavo con tutte le parti et ogni minima cosa che è nel modello. Fatto ciò, quelle forme di gesso si lasciono assodare e riposare; poi pigliano un palo di ferro, che sia piú lungo di tutta la figura che vogliono fare e che si ha a gettare; e sopra quello fanno un'anima di terra, la quale morbidamente impastando vi mescolano sterco di cavallo e cimatura, la quale anima ha la medesima forma che la figura del modello; et a suolo a suolo si cuo,ce per cavare la umidità della terra, e questa serve poi alla figura; perché gittando la statua, tutta questa anima, ch'è soda, vien vacua né si riempie di bronzo, che non si potrebbe movere per lo peso; cosí ingrossano tanto e con pari misure questa anima, che scaldando e cocendo i suoli come è detto, quella terra vien cotta bene e cosí priva in tutto de lo umido, che gittandovi poi sopra il bronzo non può schizzare o fare nocumento, come si è visto già molte volte con la morte de' maestri e con la rovina di tutta l'opera.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014