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      Il simile si fa de' bassi e de' mezzi rilievi e d'ogni altra cosa di metallo. Finiti questi getti, lo artefice di poi, con ferri appropriati, ciò è bulini, ciappole, strozzi, ceselli, puntelli, scarpelli e lime, lieva dove bisogna e dove bisogna spigne a lo indentro, e rinetta le bave, e con altri ferri che radono, raschia e pulisce il tutto con diligenzia et ultimamente con la pomice gli dà il pulimento. Questo bronzo piglia co 'l tempo per se medesimo un colore che trae in nero e non in rosso come quando si lavora. Alcuni con olio lo fanno venire nero, altri con l'aceto lo fanno venire verde, et altri con la vernice li danno il colore di nero, tale che ognuno lo , conduce come piú gli piace.
     
      CAP. XII
     
      De' conii di acciaio per fare le medaglie di bronzo o di altri metalli, e come elle si fanno di essi metalli, di pietre orientali e di cammei.
     
      Volendo fare le medaglie di bronzo, di argento o d'oro, come già le fecero gli antichi, debbe lo artefice primieramente con punzoni di ferro intagliare di rilievo i punzoni nello acciaio indolcito a fuoco, a pezzo per pezzo; come per esemplo la testa sola di rilievo ammaccato in un punzone solo di acciaio, e cosí l'altre parti che si commettono a quella. Fabbricati cosí di acciaio tutti i punzoni che bisognano per la medaglia, si temperano co 'l fuoco et in su 'l conio dello acciaio stemperato, che debbe servire per cavo e per madre della medaglia, si va improntando a colpi di martello e la testa e l'altre parti a' luoghi loro. E dopo lo avere improntato il tutto, si va diligentemente rinettando e ripulendo e dando fine e perfezzione al predetto cavo che ha poi a servire per madre.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014