Ma volendo che l'opera abbia maggior rilievo a lo in fuori, si conficcano dove ella ha da essere ferramenti o chiodi, o altre armadure simili, che tenghino sospeso in aria lo stucco, che fa con esse presa grandissima, come ne gli edifizii antichi si vede, ne' quali si truovano ancora gli stucchi et i ferri conservati sino al dí d'oggi. Quando vuole adunche lo artefice condurre in muro piano una istoria di basso rilievo, conficca prima in quel muro i chiovi spessi, dove meno e dove piú in fuori, secondo che hanno a stare le figure, e tra quegli serra pezzami piccoli di mattoni o di tufi, a cagione che le punte o capi di quegli tenghino il primo stucco grosso e bozzato, et appresso lo va finendo con pulitezza e con pazienzia, che e' si rassodi. E mentre che egli indurisce, lo artefice lo va diligentemente lavorando e ripulendolo di continovo co' pennelli bagnati, di maniera che e' lo conduce a perfezzione, come se e' fusse di cera o di terra. Con questa maniera medesima di chiovi e di ferramenti fatti a posta e maggiori e minori secondo il bi,sogno, si adornano di stucchi le volte, gli spartimenti e le fabbriche vecchie, come si vede costumarsi oggi per tutta Italia e da molti maestri che si son dati a questo esercizio. Né si debbe dubitare di lavoro cosí fatto come di cosa poco durabile, perché e' si conserva infinitamente et indurisce tanto nello star fatto, che e' diventa co 'l tempo come marmo.
CAP. XIIIICome si conducono le figure di legno, e che legno sia buono a farle.
Chi vuole che le figure dil legno si possino condurre a perfezzione, bisogna che e' ne faccia prima il modello di cera o di terra, come dicemmo.
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