Il qual disegno non può avere buon'origine se non s'ha dato continuamente opera a ritrare cose naturali, e studiato pitture d'eccellenti maestri ed istatue antiche di rilievo. Ma sopra tutto il meglio è gl'ignudi degli uomini vivi e femine, e da quelli avere preso in memoria per lo continuo uso i muscoli del torso, delle schiene, delle gambe, delle braccia, delle ginochia e l'ossa di sotto, e poi avere sicurtà, per lo tanto studio, che senza avere i naturali inanzi si possa formare di fantasia da sé attitudini per ogni verso; cosí aver veduto de gli uomini scorticati, per sapere come stanno l'ossa sotto et i muscoli et i nervi, con tutti gli ordini e termini della notomia, per potere con maggior sicurtà e piú rettamente situare le membra nello uomo e porre i muscoli nelle figure. E coloro che ciò sanno, forza è , che faccino perfettamente i contorni delle figure, le quali dintornate come elle debbono, mostrano buona grazia e bella maniera. Perché chi studia le pitture e sculture buone, fatte con simil modo vedendo et intendendo il vivo, è necessario che abbi fatto buona maniera nell'arte. E da ciò nasce l'invenzione, la quale fa mettere insieme in istoria le figure a quattro, a sei, a dieci, a venti, talmente che si viene a formare le battaglie e l'altre cose grandi della arte. Questa invenzione vuol in sé una convenevolezza formata di concordanzia e di obedienza; che s'una figura si muove per salutare un'altra, non si faccia la salutata voltarsi indietro, avendo a rispondere, e con questa similitudine tutto il resto.
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