Tuttavia la grossezza, i dintorni, l'ombre et i lumi fanno parere che ella venga innanzi, e per questo si chiama scorto. Di questa specie non fu mai pittore o disegnatore, che , facesse meglio che s'abbia fatto il nostro Michele Angelo Buonarroti; et ancora nessuno meglio gli poteva fare, avendo egli divinamente fatto le figure di rilievo. Egli prima di terra o di cera ha per questo uso fatti i modelli; e da quegli, che piú del vivo restano fermi, ha cavato i contorni, i lumi e l'ombre. Questi danno a chi non intende grandissimo fastidio, perché non arrivano con l'intelletto a la profondità di tale difficultà, la qual è la piú forte, a farla bene, che nessuna che sia nella pittura. E certo i nostri vecchi, come amorevoli de l'arte, trovarono il tirarli per via di linee in prospettiva, che non si poteva fare prima, pure li ridussero tanto innanzi, che oggi s'ha la vera maestria di farli. E quegli che li biasimano (dico delli artefici nostri) sono quelli che non li sanno fare, e che, per alzare se stessi, vanno abassando altrui. Et abbiamo assai maestri pittori, i quali, ancora che valenti, non si dilettano di fare scorti; e nientedimeno quando gli veggono belli e difficili, non solo non gli biasimano, ma gli lodano sommamente. Di questa specie ne hanno fatto i moderni alcuni, che sono a proposito e difficili, come sarebbe a dir in una volta le figure, che guardando in su scortano e sfuggono; e questi chiamiamo al di sotto in su, ch'hanno tanta forza ch'eglino bucano le volte.
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Michele Angelo Buonarroti
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