Percioché a tutte queste pietre non accade dar colla in principio, ma solo una mano d'imprimatura di colore a olio, ciò è mestica; e secca che ella sia, si può cominciare il lavoro a suo piacimento. E chi volesse fare una storia a olio su la pietra, può torre di quelle lastre genovesi e farle fare quadre e fermarle nel muro con perni sopra una incrostatura di stucco, distendendo bene la mestica in su le commettiture, di maniera che e' venga a farsi per tutto un piano di che grandezza l'artefice ha bisogno. E questo è il vero modo di condurre tali opre a fine; e finite si può a quelle fare ornamenti di pietre fini, di misti e d'altri marmi, le quali si rendono durabili in infinito, purché con diligenza siano lavorate; e possonsi e non si possono vernicare come altrui piace, perché la pietra non prosciuga, ciò è non sorbisce quanto fa la tavola e la tela.
CAP. XXV
Del dipingere nelle mura di chiaro e scuro di varie terrette, e come si contrafanno le cose di bronzo, e delle storie di terretta per archi o per feste, a colla, che è chiamato a guazzo, et a tempera.
Vogliono i pittori che il chiaro scuro sia una forma di pittura, che tragga piú a 'l disegno che a 'l colorito, che ciò è stato cavato da le statue di marmo, contrafacendole, cosí da le figure di bronzo et altre varie pietre. E questo hanno usato di fare nelle facciate de' , palazzi e case in istorie, mostrando che quelle siano contrafatte e paino di marmo o di pietra con quelle storie intagliate, o veramente contrafacendo quelle sorti di specie di marmo e porfido e di pietra verde e granito rosso e bigio o bronzo o altre pietre, come per loro meglio si sono accommodati in piú spartimenti di questa maniera; la qual è oggi molto in uso per fare le facce delle case e de' palazzi, cosí in Roma come per tutta Italia.
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