Di questo lavorò mirabilissimamente Maso Finiguerra fiorentino, il quale fu raro in questa professione, come ne fanno fede alcune paci di niello in San Giovanni di Fiorenza, che sono tenute mirabili. Da questo intaglio di bulino son derivate le stampe di rame onde tante carte et italiane e tedesche veggiamo oggi per tutta Italia; che sí come negli argenti s'improntava, anzi che fussero ripieni di niello, di terra, e si buttava di zolfo, cosí gli stampatori trovarono il modo del fare le carte su le stampe di rame col torculo, come oggi abbiam veduto da essi imprimersi.
Ècci un'altra sorte di lavori in argento o in oro, comunemente chiamata smalto, che è spezie di pittura mescolata con la scultura; e serve dove , si mettono l'acque, sí che gli smalti restino in fondo. Questa dovendosi lavorare in su l'oro, ha bisogno di oro finissimo, et in su lo argento, argento almeno a lega di giulii. Et è necessario questo modo, perché lo smalto ci possa restare e non iscorrere altrove che nel suo luogo: bisogna lasciarli i proffili d'argento, che di sopra sian sottili e non si vegghino. Cosí si fa un rilievo piatto et in contrario a l'altro; acciò che, mettendovi gli smalti, pigli gli scuri e chiari di quello da l'altezza e da la bassezza dello intaglio. Pigliasi poi smalti di vetri di varii colori, che diligentemente si fermino co 'l martello, e si tengono negli scodellini con acqua chiarissima, separati e distinti l'uno da l'altro. E nota che quegli che si adoperano a l'oro sono differenti da quegli che servono per l'argento, e si conducono in questa maniera: con una sottilissima palettina di argento si pigliano separatamente gli smalti e con pulita pulitezza si distendono a' luoghi loro; e vi se ne mette e rimette sopra, secondo che ragnano, tutta quella quantità, che fa di mestiero.
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Maso Finiguerra San Giovanni Fiorenza Italia
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