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      Però, lasciando questa parte indietro, troppo per l'antichità sua incerta, vegnamo alle cose piú chiare della , loro perfezzione e rovina e restaurazione e per dir meglio rinascita, delle quali con molti miglior fondamenti potreno ragionare.
      Dico adunque che egli è ben vero, che elle cominciorno in Roma tardi, se le prime figure furono però, come si dice, il simulacro di Cerere fatto di metallo, de' beni di Spurio Cassio, il quale, perché macchinava di farsi re, fu morto dal proprio padre senza respetto alcuno, e continovarono l'arti della scultura e della pittura sino a la consumazione de' XII Cesari. Ma la fortuna quando ella ha condotto altri a 'l sommo della ruota, o per ischerzo o per pentimento il piú delle volte lo torna in fondo. Per il che, sollevatesi in diversi luoghi del mondo quasi tutte le nazioni barbare contra i Romani, ne seguí fra non molto tempo non solamente lo abbassamento di cosí mirabile imperio, ma la rovina del tutto e massimamente di Roma stessa, con la quale rovinarono parimente gli eccellentissimi artefici, scultori, pittori et architetti, lasciando l'arti e loro medesimi sotterrate e sommerse fra le miserabili stragi e rovine di quella famosissima città. Ma prima andarono in mala parte la pittura e la scoltura come arti che piú per diletto che per altro servivano, benché l'altra, ciò è l'architettura, come necessaria et utile alla salute del corpo, di continuo ma non troppo bene si essercitasse. E se non fusse stato che le sculture e le pitture rappresentavano inanzi a gli occhi di chi nasceva di mano in mano coloro ch'erano onorati per darsi loro perpetua vita, se ne sarebbe tosto spento la memoria dell'une e dell'altre.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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