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      E cosí nacquero da le lor mani quei fantocci e quelle goffezze, che nelle case vecchie ancora oggi appariscono. Il medesimo avvenne de la architettura; perché, bisognando pur fabricare et essendo smarrita in tutto la forma et il modo buono per gl'artefici morti, e per l'opere distrutte e guaste, coloro che si diedero a tale esercizio non edificavano cosa, che per ordine o per misura avesse grazia, né disegno, né ragion alcuna. Onde ne vennero a risorgere nuovi architetti, che delle loro barbare nazioni fecero il modo di quella maniera di edifici ch'oggi da noi son chiamati tedeschi, i quali facevano alcune cose piú tosto a noi moderni ridicole, che a loro lodevoli; finché la miglior forma trovarono poi i migliori artefici, come si veggono di quella maniera per tutta Italia le piú vecchie chiese, e non antiche, che da essi furono edificate, sí com'in Pisa la pianta del duomo da Buschetto Greco da Dulichio architetto, edificata nel MXVI; a onore , del quale furono fatti, per commemorazione del troppo esser valente in quella età rozza, questi versi oggi in duomo di Pisa alla sua sepoltura:
      QVOD VIX MILLE BOVM POSSENT IVGA IVNCTA MOVEREET QVOD VIX POTVIT PER MARE FERRE RATIS
      BVSCHETI NISV QVOD ERAT MIRABILE VISVDENA PVELLARVM TVRBA LEVAVIT ONVS.
     
      Fu il Duomo di Milano fatto nella medesima maniera, edificato l'anno 1388, e quello di Siena et infiniti edifici alla tedesca di quella medesima sorte e molti palazzi e varie fabriche, che per tutt'Italia e fuor di essa si veggono; come San Marco di Vinegia, la Certosa di Pavia, il Santo di Padova, San Petronio di Bologna, San Martino di Lucca, il Duomo di Arezzo, la Pieve, il Vescovado fatto finire da Papa Gregorio X piacentino della famiglia de' Visconti, e cosí il tempio di Santa Maria del Fiore in Fiorenza, fabbricato da Arnolfo Tedesco architettore.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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