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      Visse Cimabue anni sessanta, e lasciò molti discepoli di quell'arte, e fra gli altri Giotto di perfettissimo ingegno. Morí nel MCCC, et in Santa Maria del Fiore di Fiorenza gli fu dato sepoltura, et uno de' Nini gli fece questo epitaffio:
     
      CREDIDIT VT CIMABOS PICTVRAE CASTRA TENERESIC TENVIT VIVENS NVNC TENET ASTRA POLI.
     
      Le case sue erano nella via del Cocomero, nelle quali, dopo lui (secondo si dice) abitò Giotto suo discepolo. Dicono che la morte di costui dolse molto ad Arnolfo, il quale, con altri, inanzi fondò la chiesa di Santa Maria del Fiore di Fiorenza, la quale fu una pianta bellissima di quella maniera, e gira in circuito braccia DCCLXXXII e due terzi, e la lunghezza di quella è braccia CCLX, che fu di pietre forti squadrate, di dentro tutta lavorata, e di fuori di marmi bianchi e neri e rossi incrostata et adorna; la qual costa insino al presente due millioni d'oro e piú di 700 000 fiorini. Né in cristianità si truova fabrica moderna piú ornata di quella, sendovi molte statue e nella facciata e nel campanile, fabricate da eccellenti maestri. Arnolfo dunque, rimasto solo, voltò le tre tribune sotto la cupola, oltra quel che s'è detto di sopra, a onor e memoria del quale e della edificazione del tempio, oggi ancora si , veggono fra il campanile e la chiesa, su 'l canto, gli infrascritti versi di marmo in lettere tonde intagliate:
     
      ANNIS MILLENIS CENTVM BIS OCTO NOGENISVENIT LEGATVS ROMA BONITATE DONATVS
      QVI LAPIDEM FIXIT FVNDO SIMVL ET BENEDIXITPRESVLE FRANCISCO GESTANTE PONTIFICATVM


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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