Fece in San Michele in Orto la cappella della Madonna, lavorata di marmo da uno altro suo fratello che era scultore e condotta al fine da lui nella scultura et architettura. Nella quale opera dietro alla Madonna fece di mezzo rilievo una Morte di Nostra Donna e l'Assunzion sua, et appresso alla fine della storia, a man sinistra, ritrasse sé, il quale è uno che ha il viso tondo e piatto, co 'l cappuccio avvolto alla testa, e sotto a tale istoria mise il suo nome: ANDREAS CIONI PICTOR ARCHIMAGISTER.
Trovasi questa opera esser costa, fra lo edifizio di fuori, i marmi della capella et altre pietre che in essa sono et il magisterio, LXXXVI mila fiorini. Laonde per l'architettura e scultura di cosí fatto lavoro, con reputazione e gloria non piccola, vive ancor oggi la fama sua.
Usava l'Orgagna scrivere il nome nelle sue opere, ma nelle pitture diceva, Andrea di Cione scultore, e nelle sculture, Andrea di Cione pittore, volendo che la pittura si sapesse nella scultura, e la scultura nella pittura. Sono per tutta Fiorenza infinite tavole fatte da lui, e parte da Bernardo suo fratello, il quale, poco dopo la morte di An,drea, chiamato a Pisa, fece l'Inferno di Campo Santo, imitando le invenzioni dello Orgagna. In San Paulo a Ripa d'Arno rifece di molte istorie e tavole per molte chiese, e nel suo dimorare in Pisa, insegnò l'arte della pittura a Bernardo Nello di Giovanni Falconi pisano, il quale lavorò le tavole che sono nel duomo, della maniera vecchia. Visse Andrea Orgagna anni LX e nel MCCCLXXXIX finí il corso di questa vita.
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