Le case sue erano in Fiorenza nella via vecchia de' Corazzai, et ebbe in su la sepoltura il seguente epitaffio:
HIC IACET ANDRAEAS QVO NON PRAESTANTIOR ALTERAERE FVIT PATRIAE MAXIMA FAMA SVAE.
Rimase dopo la morte sua un suo nipote, chiamato Mariotto, il quale fece in Fiorenza, di pittura a fresco, il Paradiso di Santo Michele Bisdomini nella via de' Servi, cercando di imitare in ogni azzione l'opere lodevoli dell'Orgagna.
TOMMASO FIORENTINO
Pittore detto Giottino
Quando l'arte della pittura è presa in gara et esercitata da gli emoli con grandissimo studio, e quando gli artefici lavorano a concorrenza, senza dubbio truovano ogni giorno gli ingegni buoni nuove vie e nuove maniere, per satisfare a' gusti et alle volontà di chi gli vede gareggiare nella arte. Chi usa di porre in opera cose oscure et inusitate, et in , quelle mostrando la difficultà del fare, nelle ombre del colore fa conoscere la chiarezza dell'ingegno, e chi lavora le dolci e le dilicate, e pensando quelle rendersi piú facili a gli occhi nella dilettazione, fa il medesimo, e tira agevolissimamente a sé gli animi della maggior parte de gli uomini. Ma chi dipigne unitamente, e ribatte unitamente a' suoi luoghi i lumi, i colori e l'ombre delle figure, merita grandissima lode e mostra la destrezza dell'animo et i discorsi dell'intelletto, come con dolce maniera mostrò sempre nella pittura Tommaso di Stefano detto Giottino, discepolo di Stefano suo padre e prontissimo imitatore di Giotto, e sí vero che ne cavò oltra la maniera molto piú bella di quella del suo maestro, il sopranome da' popoli e fu chiamato da tutti Giottino mentre che e' visse.
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