A San Gimignano di Valdelsa, lavorò a fresco nella pieve storie del Testamento Vecchio, le quali appresso il fine avendo già condotte, stranamente da 'l ponte a terra cadendo, talmente dentro si pestò e si infranse sí sconciamente, che in spazio di due giorni, con maggior danno dell'arte che suo che a miglior , luogo se ne andava, di questa a l'altra vita passò. E nella pieve predetta i Sangimignanesi, onorandolo molto nelle esequie, diedero al corpo suo onorata sepoltura, tenendolo in quella riputazione cosí morto, che e' lo avevano tenuto vivo, e non cessando per molti mesi di appiccare intorno al sepolcro suo epitaffii latini e vulgari, per essere naturalmente gli uomini di quel paese dediti sempre alle buone lettere. Cosí dunque alle oneste fatiche del Berna resero il premio conveniente, celebrando co' loro inchiostri chi gli aveva onorati co' suoi colori, e gli fu poi fatto questo epitaffio:
BERNARDO SENENSI PICTORI IN PRIMIS ILLVSTRI QVI DVM NATVRAM DILIGENTIVS IMITATVR QVAM VITAE SVAE CONSVLIT DE TABVLATO CONCIDENS DIEM SVVM OBIIT GEMINIANENSESHOMINIS DE SE OPTIME MERITI VICEM DOLENTES POS.
Lasciò il Berna Giovanni da Asciano suo creato, il quale condusse a perfezzione il rimanente di quella opera, e fece in Siena nello Spedale della Scala alcune pitture, e cosí in Fiorenza in casa de' Medici, che gli diedero nome assai. Furono le opere del Berna Sanese nel MCCCLXXXI. ,
DUCCIO
Pittor Sanese
Senza dubbio coloro che sono inventori d'alcuna cosa notabile hanno grandissima parte nelle penne di chi scrive l'istorie, e ciò nasce perché sono piú osservate e con maggior maraviglia tenute le prime invenzioni, per lo diletto che seco porta la novità della cosa, che quanti miglioramenti si fanno poi da qualunque si sia nelle cose che si riducono a l'ultima perfezzione.
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