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      FRA' LORENZO DE GLI AGNOLI
     
      Pittor Fiorentino
     
      Ad una persona buona e religiosa, credo io che sia gran contento il trovarsi alle mani qualche esercizio onorato o di lettere o di pittura o di altre liberali o meccaniche arti, che non offendino Idio et in qualche parte giovino al prossimo; perché dopo i divini ufici, si passa il tempo co 'l diletto che e' si piglia per le dolci fatiche di esercizii tanto piacevoli; et oltra che e' si fa stimare da gli altri mentre che e' vive, mediante cosí virtuose occupazioni, lascia bonissimo nome di sé in terra dopo la morte. E certo, chi dispensa il tempo in questa maniera, vive in una quieta contemplazione e senza molestia alcuna di quegli stimoli ambiziosi che negli scioperati sempre si veggono. E se pure avviene che da qualche maligno sia talora percosso, può tanto il valor della virtú che il tempo ricuopre e sotterra la malignità di quegli, et il virtuoso nel secolo che succede riman sempre chiaro et illustre. Questo avvenne in fra' Lorenzo de gli Agnoli fiorentino, il quale nella religion sua camaldolese fece molte opere, e molto fu da essi stimato in vita; et oggi dopo morte tengono i frati ne gli Agnoli le mani di esso come reliquie per memoria di lui. Tenne fra' Lorenzo la maniera di Taddeo e de gli altri maestri e fu diligentissima persona, come appare ancora oggidí nella infinita quantità di libri da esso miniati nel monastero di detti Agnoli et all'eremo di Camal,doli, oltra le molte tavole ancora che egli fece in quel luogo colorite a tempera.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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