Fu pianto fra' Lorenzo assai da' suoi monaci, e nella solita loro sepultura pietosamente riposto, giudicandosi per la maggior parte, per le buone qualità sue, , che e' fusse ito a vita migliore, come benefattore della sua religione e come persona che del continovo visse nelle miserie di qua con grandissimo timore di non incorrere nell'offese di Dio. Né gli mancò dopo la morte chi lo onorasse con questo epitaffio:
EGREGIE MINIO NOVIT LAVRENTIVS VTIORNAVIT MANIBVS QVI LOCA PLVRA SVIS
NVNC PICTVRA FACIT FAMA SVPER AETHERA CLARVMATQVE ANIMI EVNDEM SIMPLICITASQVE BONI.
TADDEO BARTOLI
Pittor sanese
Quanti sono tra' nostri artefici quegli che per guadagnarsi nome si mettono a molte fatiche nella pittura? Et il piú delle volte il maligno influsso che gli persegue fa che le mirabili opere loro son poste in luogo oscurissimo, o sí vile e disonorato, che a molti che non conoscono piú là, dà cagione di biasimare e vituperare quelle cose che per se stesse meritan lode e per la fatica de' loro artefici che tanti giorni infelici, e tante pessime notti, senza frutto vi hanno speso. E pare che sempre tocchi questa invidia del tristo fato a chi cerca piú la eccellenzia. Tutta volta, advenga negli altri quello che si voglia, a Taddeo Bartoli pittor sanese non advenne certo cosí. Perché l'opera publica della cappella che e' fe' nel Palazzo di Siena alla Signoria, fu comune ad ognun che vedere la volse; e di lumi e di aria, sino a' dí nostri, si vede , ragionevolmente accompagnata. Era tenuto Taddeo nella patria sua eccellentissimo maestro e meritamente fu elletto ne' tempi suoi dalla Signoria di quella città a dipignere detta cappella.
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