Daremo adunque con lo aiuto di Dio principio alla vita di Iacopo della Quercia sanese, e poi agli altri architetti e scultori, fino che perverremo a Masaccio; il quale per essere stato primo a migliorare il disegno nella pittura, mosterrà quanto obligo se gli deve per la sua nuova rinascita. E poi che ho eletto Iacopo sopradetto per onorato principio di questa seconda parte, seguitando l'ordine delle maniere, verrò aprendo sempre colle vite medesime, la dificultà di sí belle, dificili et onoratissime arti.
IL FINE
IACOPO DELLA QUERCIA SANESE
Scultore
Infinitamente è da credere che nella vita sua pruovi grandissima contentezza colui che per mezzo delle fatiche fatte con la virtú sua si senta, o nella patria o fuori, onorare di dignità o guiderdonare di premio fra gli altri uomini, crescendone per le lode e per gli onori in infinito la virtú sua. Ciò intervenne a Iacopo di maestro Piero di Filippo della Quercia scultor sanese, il quale, per le sue rarissime doti nella bontà, nella modestia e nel garbo, meritò degnamente di esser fatto cavaliere. Il qual titolo, onoratissimamente ritenne vivendo, onorando del continovo la patria e se medesimo. Per il che quegli, che dalla natura dotati sono di egregia et eccellente virtú, quando accompagnano con la modestia de' costumi onorati il grado nel quale si trovano, sono testimoni i quali al mondo mostrano d'essere assunti al colmo di quella dignità che si riceve da 'l merito, e non da la sorte; come veramente e degnissimamente mostrò Iacopo, il quale, alla scultura attendendo, di quella perfettissimo divenne e con eccellenzia dimostrò del continovo l'opere sue: le quali in Siena furono prima due tavole in legname di figure tonde, con grazia di disegno e d'intaglio affaticate da lui.
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