Trovasi nella allogazione delle porte di San Giovanni, Iacopo essere stato di quelle in concorrenza fra i maestri ch'a tal lavoro furono eletti, in far saggio d'una storia et era egli stato in Fiorenza quattro anni, innanzi che tale opera s'allogasse. Dove non si vedendo altra opra di suo, se non questa, è sforzato ognuno a credere che ella sia piú condotta da Iacopo che da Nanni.
Tornatosene poi a Siena, et in quella dimorando, dalla Signoria di detta città gli fu fatta allogazione della superba , fonte di marmo fatta su la piazza publica dirimpetto al palazzo loro; la quale opra fu di prezzo di ducati duo milia e dugento; et in quella usò artificio e bontà che gli diede tanto nome che sempre fu nominato, e vivo e morto Iacopo de la Fonte Sanese. Intagliò in detta opera le virtú teologiche con dolce e delicata maniera nelle arie loro con istorie del Testamento vecchio: ciò è la creazione d'Adamo e d'Eva, il lor peccar nel pomo, dove egli fece alla femmina una aria nel viso sí bella e di tanta benigna grazia, et una attitudine della persona tanto dolce verso di Adamo nel porgergli il pomo che e' pare al tutto impossibile che e' lo possa mai recusare. Senza che tutta l'opera è piena di bellissime considerazioni, con infiniti altri ornamenti tutti dalla dilicata mano di Iacopo con amore e con grandissima pratica condotti a perfezzione. La quale opera fu cagione che dalla Signoria della città predetta fu fatto cavaliere, et in breve spazio divenne operaio publico del Duomo di Siena e sopra tutte le cose della spesa di quella fabbrica.
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