Furono l'opere sue prime in Fiorenza nella opera di Santa Maria del Fiore, e massimamente una statua di marmo di braccia quattro, posta allato alla porta principale di detta chiesa, a man manca entrando in essa, che è uno Evangelista a sedere, dove Niccolò dimostrò certamente quanto e' valesse. E tanto piú ne fu egli lodato, quanto di tondo rilievo , non si era ancora visto meglio; come si vide poi per que' maestri che seguitorono la maniera moderna, e per lui ancora, che la mutò del tutto. Lavorò eziandio in compagnia di Iacopo della Fonte in molte opere di quello. In Arezzo fece di terra cotta sopra la porta del vescovado del fianco tre figure, et un San Luca di macigno nella facciata in una nicchia che vi è. Alla fraternita di Santa Maria della Misericordia lavorò di sua mano di pietra forte tutta la facciata, et una Nostra Donna che tiene 'l popolo sotto il manto, con due figure nelle nicchie tonde che la mettano in mezzo, l'una fu San Gregorio Papa, e l'altra San Donato Vescovo protettore di quella città, con buona grazia e con buona maniera. In pieve, alla cappella di San Biagio, fece di terra una figura bellissima di detto santo. Et a Santo Antonio nella medesima città fece un tabernacolo con Santo Antonio di terra tondo, et un altro a sedere sopra la porta dello spedale di detto luogo. Ritornò a Fiorenza e sopra la statua del San Matteo di bronzo a San Michele in Orto, fece alcune figurette di marmo nella nicchia di sopra, che sono cosa lodatissima, e che gli dette allora tanto credito e nome che, avendosi ad allogar le porte di San Giovanni di bronzo, e' fu eletto fra que' maestri, che in tale opra furono concorrenti.
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