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      Donato, guardato che ebbe l'opera bene, gli rispose: "Eh Paulo, ora che sarebbe tempo di coprire e tu scuopri". Allora s'attristò Paulo grandemente, e sentendosi avere di questa ultima sua fatica molto piú biasimo, che e' non aspettava di averne lode, si rinchiuse in casa, non avendo ardire come avvilito uscire piú fuora. Et attese alla prospettiva, la quale , lo tenne povero et intenebrato sino a la morte. Divenuto adunque vecchissimo, e poca contentezza sentendo nella sua vecchiaia, si morí l'anno LXXXIII della sua vita, nel MCCCCXXXII, e fu sepolto in Santa Maria Novella. Nella morte di costui furono fatti molti epigrammi e latini e vulgari, de' quali mi basta porre solamente questo:
     
      ZEVSI E PARRASIO CEDA, E POLIGNOTO,
      CH'IO FÉ L'ARTE VNA TACITA NATVRA:
      DIEI AFFETTO E FORZA AD OGNI MIA FIGVRA,
      VOLO A GLI VCCELLI, A' PESCI IL CORSO E 'L NVOTO.
     
      Lasciò di sé una figliuola che sapeva disegnare e la moglie, la quale soleva dire che tutta la notte Paulo stava nello scrittoio per trovare i termini della prospettiva, e mentre ch'ella a dormire lo invitava et egli le diceva: "O che dolce cosa è questa prospettiva!" La quale egli veramente a buono ordine mise in uso, come ancora ne fanno piena fede l'opere sue.
     
      LORENZO GHIBERTI
     
      Pittor Fiorentino
     
      Non è dubbio che in tutte le città coloro che con qualche rara virtú vengono in qualche fama fra li uomini, non siano il piú delle volte un santissimo lume d'esempio a molti che dopo lor nascono et in quella medesima età vivono, oltra le lodi infinite e lo straordinario premio ch'essi vivendo ne rapportano.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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