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      La quale generosità d'animo non accrebbe minore fama alle virtuose azzioni loro, che si facesse a Lorenzo lo avere conseguito la vittoria d'avere avuto sí grande opera nella patria sua et in una età sí giovanile.
      Fu cominciata da Lorenzo questa opera con grandissima diligenzia, e fu questa la porta che è volta dirimpetto all'opera di San Giovanni; nella quale fece dentro lo spartimento simil a quello che aveva già fatto Andrea Pisano nella prima porta che gli disegnò Giotto, facendovi venti storie del Testamento nuovo. Et in otto vani simili a quelli, seguitavon le dette storie, da piè fece i quattro Evangelisti, due per porta, e cosí i quattro Dotto,ri della Chiesa nel medesimo modo, i quali sono differenti fra loro di attitudini e di panni: chi scrive, chi legge, altri pensa, e variati l'un da l'altro si mostrano nella lor prontezza molto bene condotti. Oltra che nel telaio dell'ornamento riquadrato a quadri intorno alle storie, v'è una fregiatura di foglie d'ellera e d'altre ragioni, tramezzate poi da cornici et in su ogni cantonata una testa d'uomo o di femmina tutta tonda, avendo figurato profeti e sibille, che son molto belle, le quali nelle loro varietà mostrano la bontà de l'ingegno di Lorenzo nella varietà delle effigie. Et ordinò che i componimenti delle storie ch'egli vi fece, seguitassino la vita di Cristo dal suo nascere, per infino a la Morte e Resurressione sua, che questo si vede quando è serrata la porta, perché, quando è aperta, le storie non seguitano per rimanerne una parte per lato di quelle.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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