In una fece quando e' batezò Cristo, accompagnandola con molte figure et ignude e vestite molto riccamente; e nell'altra quando San Giovanni è preso e menato a Erode; con le quali storie superò e vinse gli altri che avevano fatto le altre, onde ne fu sommamente lodato da i Sanesi e da gli altri che le veggono. Avevano in Fiorenza a far una statua i Maestri della zecca in una di quelle nicchie che sono intorno a Or San Michele, dirimpetto a l'Arte della Lana, et aveva a esser San Matteo d'altezza del San Giovanni sopradetto. La quale figura allogorono a Lorenzo che la condusse a perfezzione, e fu lodata molto piú che il San Giovanni, avendovi, usato la maniera piú moderna. La quale statua fu cagione che i consoli dell'Arte della Lana si deliberorono nel medesimo luogo che e' facessi nell'altra nicchia allato a quella una statua di metallo medesimamente, che fusse alta alla medesima proporzione de l'altre due, in persona di Santo Stefano loro avvocato. Et egli la condusse a fine e diede una vernice al bronzo molto bella. La quale statua non manco satisfece che si facessino l'altre opere già lavorate da lui. Era generale de' frati predicatori in quel tempo M Lionardo Dati, il quale per lassare memoria in Santa Maria Novella, dove egli aveva fatto professione, et alla sua patria, fece fabricare a Lorenzo una sepoltura di bronzo, sopraci lui a ghiacere morto, ritratto di naturale, che da questa, che piacque e fu lodata, ne nacque una che fecion fare in Santa Croce, di Lodovico de gl'Albizi e di Niccolò Valori.
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