De la quale ricevé infinite grazie e per sé e per gli amici da quel pontefice, oltra il primo pagamento. Aveva Fiorenza ricevute tante lode, per le opere eccellenti di questo ingegnosissimo artefice, che e' fu deliberato da i Consoli dell'Arte de' Mercatanti di farli allogazione della terza porta di San Giovanni di metallo medesimamente. E quantunque quella che prima aveva fat,ta, l'avessi per ordine loro seguitata e condotta con l'ornamento che segue intorno alle figure e che fascia il telaio di tutte le porte, simile a quello di Andrea Pisano; visto quanto Lorenzo l'aveva avanzato, risolverono i Consoli a mutare la porta di mezzo, dove era quella di Andrea, e metterla a l'altra porta, che è dirimpetto alla Misericordia. E che Lorenzo facessi quella di nuovo, per porsi nel mezzo giudicando ch'egli avesse a fare tutto quello sforzo, che egli poteva maggiore in quella arte. E se gli rimessono nelle braccia, dicendo che gli davon licenzia, che e' facessi in quel modo ch'e' voleva o che pensassi, ch'ella tornassi piú ornata, piú ricca, piú perfetta e piú bella che e' potessi o sapessi imaginarsi. Né guardassi a tempo, né a spesa, acciò che cosí come egli aveva superato gli altri statuarii per infino allora, superassi e vincessi tutte l'opere sue.
Cominciò Lorenzo detta opera mettendovi tutto quel sapere maggiore ch'egli poteva; e cosí scompartí detta porta in X quadri, cinque per parte, che rimaseno i vani delle storie un braccio et un terzo, et attorno per ornamento del telaio che ricigne le storie, sono nicchie in quella parte ritte, e piene di figure quasi tonde, il numero delle quali è XX e tutte bellissime; come uno Sansone ignudo, che abbracciato una colonna, con una mascella in mano, mostra quella perfezzione che maggior può mostrare cosa fatta nel tempo de gli antichi ne' loro Ercoli, o di bronzi o di marmi.
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