ATTONITVSQVE DIV, SIC ALTA SILENTIA RVPIT:
O DIVINVM OPVS, O IANVA DIGNA POLO!
LORENZO IACE QVI, QVEL BVON GHIBERTOCH'A' CONSIGLI DEL PADRE E DELLO AMICO,
FVOR DE L'VSO MODERNO E FORSE ANTICOGIOVINETTO MOSTRÒ QVANT'VOMO ESPERTO.
MASOLINO
Pittore
Grandissima certamente si debbe credere la satisfazzione di quegli animi che si accostano al sommo grado delle scienzie ove e' si affaticano; e di coloro che tirati dal diletto e dalla dolcezza delle virtú, sentendosi trar buon frutto de le fatiche, vivono una vita molto piú e dolce e beata, che non è amara e meschina quella altra di colui che quanto piú si affatica per appressarsi a la perfezzione, tanto piú gli in,grossa lo ingegno e riesce di manco pregio. E certo quando il cielo forma que' primi, forma un vaso capace di molte cose, una memoria che le ritenga et una mano che graziatamente e con buon giudizio le sappia esprimere, come bene esprimere le seppe ne' tempi suoi Masolino da Panicale di Valdelsa, il quale fu discepolo di Lorenzo di Bartoluccio Ghiberti, e nella sua fanciullezza bonissimo orefice, e nel lavoro suo delle porte il miglior rinettatore che Lorenzo avesse; ne' panni delle figure era molto destro e valente, e nel rinettare aveva molto buona maniera et intelligenza. Per il che nel cesellare faceva con piú destrezza alcune ammaccature morbidamente, cosí nelle membra umane come ne' panni. Diedesi alla pittura d'età d'anni XIX, e quella per sua arte esercitò poi sempre, imparando il colorire da Gherardo dello Starnina. Et andatosene a Roma per studiare, mentre che vi dimorò, fece la sala di casa Orsina Vecchia in monte Giordano, e, per un male che l'aria gli faceva alla testa, tornatosi a Fiorenza, fece nel Carmino allato della cappella del Crocifisso la figura del S. Pietro che si vede ancora.
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