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      E perché e' non volle pensar già mai in maniera alcuna alle cure o cose del mondo, e non che altro, al vestire stesso, non costumando riscuotere i danari da' suoi debitori, se non quando era in bisogno estremo, per Tommaso, che era il suo nome, fu da tutti detto Masaccio. Non già perché e' fusse vizioso, essendo , egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine con la quale nientedimanco era egli tanto amorevole nel fare altrui servizio e piacere, che piú oltre non può bramarsi. Cominciò l'arte nel tempo che Masolino da Panicale lavorava nel Carmino di Fiorenza la cappella de' Brancacci, seguitando sempre quanto e' poteva le vestigie di Filippo e di Donato, ancora che l'arte fusse diversa, e cercando continuamente nello operare di fare le figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero. E tanto modernamente trasse fuori de gli altri i suoi lineamenti et il suo dipignere, che le opere sue sicuramente possono stare al paragone con ogni disegno e colorito moderno. Fu studiosissimo nello operare, e nelle difficultà della prospettiva, artificioso e molto mirabile, come si vede in una sua istoria di figure piccole, che oggi è in casa Ridolfo del Ghirlandaio, nella quale, oltra il Cristo che libera lo indemoniato, sono casamenti bellissimi in prospettiva, tirati in una maniera che e' dimostrano in un tempo medesimo il di dentro et il di fuori, per avere egli presa la loro veduta, non in faccia, ma in su le cantonate per maggior difficultà. Cercò piú de gli altri maestri di fare gli ignudi e gli scorti nelle figure, poco usati avanti di lui.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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