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      Attese molto alla prospettiva allora molto in male uso adoperata per molte falsità che vi si facevano. Nella quale perse molto tempo, perfino che egli trovò da sé un modo che ella potesse venir giusta e perfetta, che fu il levarla con la pianta e proffilo e per via della intersegazione, cosa veramente ingegnosissima et utile all'arte del disegno. Di questa prese tanta vaghezza, che di sua mano ritrasse la piazza di Santo Giovanni, con tutti quegli spartimenti della incrostatura murati di marmi neri e bianchi, che diminuivano con una grazia singulare, e similmente fece la casa della Misericordia, con le botteghe de' cialdonai e la volta de' Pecori e da l'altra banda la colonna di Santo Zanobi. La qual opera, essendoli lodata dalli artefici e da chi aveva giudizio in quell'arte, gli diede animo che non stè molto che egli misse mano a una al,tra, e ritrasse il palazzo, la piazza e la loggia de' Signori, insieme col tetto de' Pisani e tutto quel che intorno si vede murato. Le quali opere furon cagione di destare l'animo a gli altri artefici, che vi atteseno di poi con grande studio. Egli particularmente la insegnò a Masaccio, pittore allor giovane, molto suo amico, il quale gli fece onore in quello che gli mostrò, come appare negli edifizii dell'opere sue; né restò di mostrare a quelli che lavoravono le tarsie, che è un'arte di commettere legni di colori, e tanto gli stimolò, ch'e' fu cagione di metterla in buono uso; che si fece di quel magisterio, et allora e di poi molte cose eccellenti che hanno recato e fama et utile a Fiorenza per molti anni.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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