Era talmente la fama di Filippo cresciuta, che era mandato di lontano da chi aveva a far fabbriche per avere disegni e modelli di sua mano; e si adoperavano perciò amicizie e mezzi grandissimi. Et infra gli altri, desiderandolo il marchese di Mantova, ne scrisse a la Signoria di Firenze con grande instanzia; e cosí da quel,la gli fu mandato, dove diede disegni d'argini in sul fiume del Po l'anno MCCCCXXVI. E da quel principe fu accarezzato e riconosciuto, lodando molto la virtú sua, e dicendo che Fiorenza era tanto degna d'aver Filippo per cittadino et ingegnoso, quanto egli d'avere sí bella e nobil città per patria. Un'altra volta a Pisa il conte Francesco Sforza e Niccolò da Pisa, restando vinti da lui nelle fortificazioni della guerra, in sua presenzia lo commendorono, dicendo che se ogni stato avesse un uomo simile a lui, ch'e' si poteva tenere sicuro senza arme. Onde egli rivolse le parole, e diede tutti gli onori all'arme per loro, et alla sua republica per loro e per lui. Diede molti altri disegni fuori per il dominio, massime per ripari da' nimici per la guerra de' Fiorentini coi Lucchesi; et in Fiorenza diede il disegno della casa de' Barbadori, allato alla torre de' Rossi in Borgo Santo Iacopo, che non si messe in opera; cosí quello della casa de' Giuntini in su la piazza d'Ogni Santi in su Arno. Fu deliberato per i capitani di Parte Guelfa di Fiorenza di fare uno edifizio, nel qual fussi una sala et una audienzia; e percossi in Francesco della Luna, si diede ordine a cominciare tale edifizio, il quale i maestri avevano già fino a 10 braccia alzato da terra; e facendovi dentro molti errori, Filippo lo prese, e ridusse a quella forma e magnificenzia che egli si vede al presente l'audienzia, l'andito e la sala.
| |
Filippo Mantova Signoria Firenze Fiorenza Filippo Pisa Francesco Sforza Niccolò Pisa Fiorentini Lucchesi Fiorenza Barbadori Rossi Borgo Santo Iacopo Giuntini Ogni Santi Arno Parte Guelfa Fiorenza Francesco Luna Filippo
|