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      Ma certi che avevono interesso per le case loro, vollono che ella si voltasse dalla banda di là. E cosí fece modello della abitazione de' frati, che insieme con quello della chiesa fu tenuto cosa mirabile. Ordinolla di lunghezza di braccia 161, né si può far opera per ordine di colonne, né piú ricca, né piú vaga, né piú ariosa di quella e nel vero se non fusse stato dalla maladizione di coloro, che sempre per parere d'intendere piú che gl'altri, nel finire le cose imperfette per le morti, continuo guastano i principii belli delle cose, sarebbe , oggi il piú perfetto tempio de' Cristiani, cosí come per tanto tempo egli è il piú vago e meglio spartito delli altri, purché e' fusse stato seguito, come certi principii delle porte di dentro e ricignimenti delle finestre di fuori, avendo accennato nel modello e parte nell'opera che quel che girava dentro, girasse medesimamente di fuori. Sonvi alcuni errori, che gli tacerò, attribuiti a lui, i quali si crede che egli se l'avesse seguitato di fabbricare non gli arebbe comportati, poi che ogni sua cosa con tanto giudizio, discrezione, ingegno et arte aveva ridotta in perfezzione. Questa opera lo rendé medesimamente per uno ingegno veramente divino, che meritò essere amato da chi il conobbe, et ammirato da coloro che considereranno le bellissime opere sue.
      Fu facetissimo nel suo ragionamento e molto arguto nelle risposte, come fu quando egli volse mordere Lorenzo Ghiberti, che aveva compero un podere a Monte Morello, chiamato Lepriano, nel quale spendeva due volte piú che non ne cavava entrata, che venutoli a fastidio lo vendé. Domandato Filippo qual fussi la miglior cosa che facessi Lorenzo, pensando forse per la nimicizia egli dovessi tassarlo, rispose: "Vendere Lepriano". Finalmente divenuto già molto vecchio, ciò è di anni LXIX, l'anno MCCCCXXVI, addí XXVI d'aprile, a miglior vita n'andò sí nobilissimo spirito; il quale cosí come affaticandosi per lasciar tante memorie di sé, meritò in terra nome onorato, ragionevolmente credere si puote che su nel cielo abbia avuto luogo quieto.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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