Fece in gioventú sua, nella facciata di Santa Maria del Fiore, un Daniello profeta di marmo, e di marmo medesimamente una statua di braccia quattro che siede, di un San Giovan Evangelista molto lodata e con semplice vestito abbigliata. E vedesi in detto luogo sul cantone, per la faccia che rivolta per andare nella via del Cocomero, un vecchio fra due colonne, piú simile alla maniera antica ch'alcuna altra cosa che di suo si possa vedere, conoscendosi nella testa di quello i pensieri che arrecano gli anni afflitti dal tempo e dalla fatica. Fece nella chiesa di dentro l'ornamento sopra la sagrestia vecchia sopra l'organo, con le figure in bozze, le quali a guardarle di terra paiono veramente vivere e muoversi, talmente che di lui si può dire che e' lavorasse tanto col giudicio quanto con le mani.
Nella sagrestia nuova ordinò il disegno di que' fanciulli che tengono i festoni che girano intorno al fregio. E dicono ancora che il disegno delle figure per farsi di vetro nell'occhio sotto la cupola, dove è la Incoronazione di Nostra Donna, ha maggior forza in sé che gli altri da diversi maestri disegnati. A San Michele in Orto in detta città lavorò di marmo alla Arte de' Beccai la statua di San Piero, figura savissima e mirabile; et all'Arte de' Linaiuoli il San Marco Evangelista, il quale avendo egli preso a fare insieme con Filippo Brunelleschi, Filippo lo lasciò poi finire a lui. Et esso con tanto giudizio et amore lo lavorò, ch'essendo in ter,ra, e non piacendo a' Consoli di quella Arte, fu per non essere posto in opera.
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