Fra queste Statue volse ritrarre il re, che in ginocchioni adora tal misterio, il quale si dimostra piú che vivo. Onde Modanino fu da lui con grandissimi premi rimunerato. Avvenne allora la morte di quel re, per che Polito e Benedetto se ne ritornarono a Fiorenza, dove brieve tempo si godé Polito la patria sua, che venuto a 'l fine degli affanni se ne andò a Giuliano per sempre. Furono le sculture e pitture di costoro circa il MCCCCXLVII. Et a Giuliano fu fatto co 'l tempo questo epitaffio:
CHE NE CONSOLA AHIMÈ, POI CHE CI LASSADI SÉ PRIVI IL MAIAN? QVELLO ARCHITETTO
IL CVI BELLO OPERARE, IL CVI CONCETTOVITRVVIO AGGIVGNE, E DI GRAN LVNGA IL PASSA.
ANTONIO FILARETE E SIMONE
Scultori Fiorentini
Se Papa Eugenio IIII nel tempo che e' liberò fare di bronzo la porta di S. Piero di Roma, avesse fatto diligenzia in cercare di avere uomini eccellenti a questo lavoro, sí come ne' tempi suoi agevolmente poteva fare essendo pur vivi Filippo di Ser Brunellesco, Donatello et altri artefici molto rari, non sarebbe condotta quella opera in cosí sciagurata maniera, come ella si vede ne' tempi nostri. Ma forse intervenne a lui come il piú delle volte suole advenire ad una , buona parte de' principi, che, o non si intendono de le opere, o ne pigliano poco diletto. Dove se e' volessino considerare di quanta importanzia sia il fare stima delle persone eccellenti e rare nelle cose publiche, per la fama che se ne acquista, non sarebbono certo sí straccurati, né essi, né i lor ministri. Perché chi si impaccia con artefici vili et inetti, dà poca vita alla fama sua; et inoltre vituperando se stesso, fa grandissima ingiuria al publico et al secolo dove egli è nato.
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