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      Credendosi resolutamente per chi vien poi, che se in quella età si fussino trovati miglior maestri, quel principe arebbe tolto piú tosto i buoni che gli inetti. E nientedimanco sapendo noi la eccellenzia de' rari ingegni del secol detto, per testimonio delle verità, sicuramente diciamo che Antonio Filarete, avendo molto piú resoluto il modo del fondere i bronzi che lo essere buono inventore di figure od ottimo disegnatore di quelle, condusse la detta porta in compagnia di Simone scultore, fratello di Donato. Il quale Simone cercò con ogni suo ingegno di imitare la maniera di esso Donato, quantunque non gli fusse concesso da la natura il venire a tanta perfezzione. Fece Simone fatiche veramente eccessive nelle due istorie di San Piero e di San Paulo della detta porta; et Antonio nella banda di dentro appiè della medesima fece una storietta, nella quale ritrasse sé et i discepoli suoi, che avendo carico uno asino di cose da godere, vanno a spasso a la vigna. Dicesi che in Roma condusse ancora di metallo molte altre cose, e fece di mezzo rilievo in San Pietro infiniti lavori per sepolture di papi; le quali nel disfare e rifare quella chiesa la maggior parte sono smarrite. In San Clemente fecero insieme una sepoltura di marmo; e Simone, retornando a Fiorenza, fece alcuni getti di metallo che andarono in Francia. Lavorò ancora nella , chiesa degli Ermini al canto alla Macine un Crocifisso da portare a processione, grande quanto il vivo, e perché e' fusse piú leggiero, lo fece di sughero.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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