Come, verbigrazia, gli abiti delle donne della Regina Saba, condotti con una maniera dolce e molto nuova; molti ritratti di naturale antichissimi e vivissimi; uno ordine di colonne corinzie divinamente misurate; un villano che, appoggiato con le mani in su la vanga, sta con tanta prontezza a udire parlare Santa Lena, mentre le tre croci si disotterrano, che e' non è possibile migliorarlo. Il morto ancora, che al toccare della Croce risuscita; e la letizia di Santa Lena, con la maraviglia de' circunstanti che si inginocchiano ad adorare. Ma sopra ogn'altra considerazione e di ingegno e di arte, è lo avere dipinto la notte et uno angelo in iscorto che, venendo a capo a lo ingiú a portare il segno della vittoria a Gostantino, che dorme in un padiglione guardato da un cameriere e da alcuni armati oscurati dalle tenebre della notte, con la stessa luce sua illumina il padiglione, gli armati e tutti i dintorni, con grandissima discrezione: perché Pietro fa conoscere in questa oscurità quanto importi lo imitare le cose vere, e lo andarle togliendo da 'l proprio. Il che avendo egli fatto benissimo, ha dato cagio,ne a' moderni di seguitarlo e di venire a quel grado sommo, dove si veggono oggi le cose. In questa medesima istoria espresse egli efficacemente in una battaglia grandissima la paura, l'animosità, la destrezza, la forza, gli affetti e gli accidenti eccellentemente considerati in coloro che combattono con una strage quasi incredibile di feriti, di cascati e di morti. Ne' quali, per aver Pietro contraffatto in fresco l'armi che lustrano, merita giustamente lode grandissima.
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