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      Lorentino rispondeva:
      Qualche santo ci aiuterà". Perché lo replicò piú volte, e non comparendo il modo e passando la stagione, pur finalmente venne un contadino da la Pieve a Quarto, che aveva a sodisfare un boto, di far dipignere la imagine di San Martino, ma non aveva altro che un porco il quale valeva cinque lire. Trovò Lorentino e gli disse che aveva a far questa opra, e che altro assegnamento non aveva che 'l porco; perché convenutisi, gli fece il lavoro et egli a casa il porco ne menò, dicendo a' figliuoli che San Martino lo aveva aiutato. Fu suo discepolo un Piero da Castel della Pieve, che fece al Borgo uno arco sopra Santo Agostino, e dipinse in Arezzo nelle monache si Santa Caterina un Santo Urbano Papa, oggi ito per terra per rifar la chiesa. Similmente fu suo creato Luca Signorelli da Cortona, il quale grandissimo onore piú de gli altri gli fece. Furono le pitture di Maestro Pietro Borghese l'anno MCCCCLVIII. Dicesi che per un male di cattarro che gli venne di età d'anni LX accecò, e fino a gli anni LXXXVI sempre orbo visse. Lasciò Pietro nel Borgo bonissime facultà e case ch'egli aveva edificate, le quali per le parti furono arse e distrutte l'anno MDXXXVI. La morte sua dolse molto a' suoi cittadini, che onoratamente lo sepelirono nella pieve, oggi vescovado di quella città; e meritò titolo da gli artefici de 'l miglior geometra che si trovasse ne' tempi suoi, per il che forse hanno le sue prospettive piú moderna maniera e disegno e grazia migliori de l'altre.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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