Ché invero leggendo le istorie e le favole et intendendole, un capriccioso maestro megliora continovamente; e fa le sue cose con piú bontà e con maggiore intelligenzia che non fanno gli illiterati. E che questo sia il vero, manifestamente si vede in Leonbatista Alberti fiorentino, il quale, per avere atteso alla lingua latina, e dato opera alla architettura, alla prospettiva et alla pittura, lasciò i suoi libri scritti in maniera che, per non essere stato fra gli artefici moderni chi le abbia saputo distendere con la scrittura, ancora che infiniti ne abbiamo avuti piú eccellenti di lui nella pratica, e' si crede communemente (tanta forza hanno gli scritti suoi nelle bocche de' dotti) che egli abbia avanzato tutti coloro che lo avanzarono con l'operare. E vedesi per il vero quanto a lo accrescere la fama et il nome, che fra tutte le cose gli scritti sono e di maggior forza e di maggior vita; atteso che i libri agevolmente vanno per tutto, e per tutto si acquistan fede; purché e' siano veritieri e senza menzogne. Per il che qualunque paese può conoscere il valore dello ingegno e le belle virtú di altrui molto piú che per le opere manuali, che rare volte possono mutarsi da quel luogo ove elle son poste. Non è maraviglia dunque, se piú che per le opere manuali è conosciuto per le scritture il famoso LeoneBatista, il quale nato nella città di Fiorenza de la nobilissima famiglia degli Alberti, se bene attese a far opere, e cerco il mondo per misurare le antichità, non,dimeno fu ancora molto piú inclinato a lo scrivere che a lo operare.
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