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      Ritiratosi di poi in Palermo vi lavorò molti anni; e cosí fece in Messina sua patria, dove confermò con l'opre che e' vi fece la buona openione che teneva il suo paese della virtú che e' sapeva cosí ben dipignere. Costui capitando un giorno per suoi bisogni da Palermo a Napoli, sentí che a 'l Re Alfonso era venuta di Fiandra la sopradetta tavola di mano di Giovanni da Bruggia, dipinta con olii, che si poteva lavare e che reggeva ad ogni percossa; cosa che nel disegno per la maniera di quel paese era buona, e per la vaghezza del colorito bellissima; e che il re ne teneva gran conto per la maniera di quel lavorar, e desiderò sommamente potere vederla. Per il che messo mezzi si condusse finalmente a questa opera, e poté tanto in lui la vivacità de' colori e la bellezza et unione di quello dipinto, che lasciato da parte ogni altro negozio e pensiero se ne andò fino in Fiandra. Et in Bruggia pervenuto, prese dimestichezza grandissima co 'l detto Giovanni, al qual fece presente di molti disegni alla maniera italiana; et altre sue cose talmente che per questo, e per esser Giovanni già vecchio, non si curò che Antonello vedesse l'ordine del suo colorire a olio, e cosí non si partí egli di quel luogo sino a che ebbe appreso eccellentemente quel colorire, come egli medesimo desiderava. Ora, mentre che egli stava fra el sí et il no di partirsi, Giovanni si morí, et Antonello desideroso di tornare in Italia per rivedere la sua patria e per fare il paese partecipe di sí comodo et utile segreto, se ne ritornò in quella; e capitato in Venezia, per essere persona molto dedita a' piaceri e tutta venerea piacendoli quel modo di vivere, si risolvé abitare in quella; e vi fece molti quadri, coloriti nella maniera a olio che egli di Fiandra aveva portata, che sono sparsi in molte case di que' gentiluomini, i quali per la , novità di quel lavoro furono stimati assai.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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