Era molto amico delle persone allegre e sempre lietamente visse. A fra' , Diamante fece imparare l'arte della pittura, il quale nel Carmino di Prato lavorò molte pitture; e della maniera sua imitandola, assai si fece onore, perché e' venne a ottima perfezzione. Stè seco in sua gioventú Sandro Boticello, Pisello, Iacopo del Sellaio fiorentino, che in San Friano fece due tavole et una nel Carmino lavorata a tempera, et infiniti altri maestri a i quali sempre con amorevolezza insegnò l'arte. De le fatiche sue onoratamente visse, e straordinariamente spese, massime nelle cose d'amore; delle quali del continuo, mentre che visse, fino a la morte si dilettò. Fu richiesto, per via di Cosimo de' Medici, dalla comunità di Spoleti per fare la cappella nella chiesa principale della Nostra Donna, la quale lavorando insieme con fra' Diamante condusse a bonissimo termine, e delle cose sue ch'egli fece e delle belle, tenuta la bellissima; ma intervenendo la morte sua da lui non fu finita. Percioché dicono che, sendo egli tanto inclinato a questi suoi beati amori, alcuni parenti della donna da lui amata lo fecero avvelenare. Finí il corso della vita sua fra' Filippo di età d'anni LXVII nel MCCCCXXXVIII, et a fra' Diamante lasciò in governo per testamento Filippo suo figliuolo, il quale, fanciullo di dieci anni, imparando l'arte da fra' Diamante, seco se ne tornò a Fiorenza, e portosene fra' Diamante CCC ducati, che per l'opera fatta si restavano ad avere da le comunità, de' quali comperati alcuni beni per se proprio, poca parte fece al fanciullo.
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