Onde per tale opra meritò che la Signoria di Siena lo rimunerasse. Costui per essere amorevole e cortesissimo, portava alla arte , ch'egli esercitò et a tutti gli artefici, grandissimo amore. Laonde alla cappella de' pittori sanesi nello Spedal grande della Scala fece un Cristo nudo che tiene la croce in mano, di altezza quanto il vivo, col getto del metallo molto ben condotto e con grazia e con amor rinetto, perché da quegli oltre il pagamento con lode di tutti gli artefici fu sempre celebrato. Nella medesima casa nel peregrinario è una storia dipinta da lui coi colori, e sopra la porta di San Giovanni uno arco con figure lavorate a fresco. Similmente, perché il battesimo non era finito, vi lavorò alcune figurine di marmo e vi finí di bronzo una istoria cominciata già da Donato, dove lavorò ancora due istorie di bronzo Iacopo della Fonte, la maniera del quale imitò sempre Lorenzo il piú che e' potette. E cosí condusse il detto battesimo a la ultima perfezzione ponendovi ancora alcune figure gittate di bronzo già da Donato, ma non finite se non da esso Lorenzo, che sono tenute cosa bellissima. Alla loggia degli Uficiali in Banchi fece di marmo, a la altezza del naturale, un San Piero et un San Paulo, lavorati con somma grazia e condotti con grande amore. Accomodò costui talmente le cose che e' fece, che e' ne merita lode infinita, cosí morto come vivo. Fu persona assai maninconica e solitaria, e che sempre attualmente stava in considerazione, il che forse gli fu cagione di non molto vivere.
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