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      augumentatore della arte e come esemplo certissimo donde i moderni scultori hanno potuto imparare come si debbino fare le statue, che mediante le difficultà arrechino lode e fama grandissima. Con ciò sia che dopo Donatello aggiunse egli alla arte della scultura pulidezza e fine, cercando bucare e ritondare in maniera le sue figure, che elle apparissero per tutto e tonde e finite. E per quella infinita grazia che e' mise sempre nelle sue cose, non mancò dopo la morte chi lo onorasse di questo epitaffio:
     
      EN VIATOR POTIN EST PRAETEREVNTEM NON COMPATI NOBIS? CHARITES QVAE MANVI ANTONII ROSSELLINI DVM VIXIT SEMPER ADFVIMVS HILARES, EAEDEM EIVSDEM MANIBVS HOC MONV-MENTO CONDITIS CONTINVO NVNC ADSVMVS ADERIMVSQVELVGENTES. ,
     
      FRANCESCO DI GIORGIO
     
      Scultore et Architetto Sanese
     
      Lo ornamento della virtú di chi nasce non può esser maggior nel mondo, che quello della nobiltà e quello de i buoni costumi, i quali hanno forza di trarre al sommo di qualsivoglia fondo, ogni smarrito ingegno et ogni nobile intelletto. Onde coloro che praticano con questi tali, invaghiscono non solamente delle parti buone che in esse veggano oltra la virtú, ma si fanno schiavi del suggetto bello di vedere in un sol ramo inestati tanti saporiti frutti, l'odore e 'l gusto de' quali recano gli uomini a essere ricordati dopo la morte e che di essi di continuo si scrivino memorie; come veramente merita che lodate e scritte siano le azzioni di Francesco di Giorgio scultor sanese. Il quale non manco fu eccellente e raro scultore ch'egli si fosse architetto, come apertamente mostrano le figure da lui dopo la morte lasciate a Siena sua patria; le quali di bronzo con bellissimo getto furono due angeli oggi locati su lo altar maggiore del duomo di quella città, i quali egli con sua grandissima comodità fece e rinettò. Era Francesco persona che faceva l'arte piú per ispasso e per piacere, sendo ben nato e di sufficienti facultà dotato, che per avarizia o altro comodo che trar ne potesse.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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