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      E cosí seguitando fece per la città di poi molte opere, le quali oltra alle , ricchezze che egli aveva acquistato, gli donoron fama immortale, per i buoni costumi e la vita lodevole che egli tenne continovamente. Finalmente, vicino già alla età di anni LXXX, passò all'altra vita; e da Giovanni suo fratello gli fu dato onorato sepolcro in San Giovanni e Paulo, l'anno MDI. Rimasto Giovanni vedovo di Gentile, che sempre amò tenerissimamente, andava lavorando e passandosi tempo, ancora che egli fusse vecchio; e per che e' si era dato a far ritratti di naturale, introdusse una usanza in quella città, che chi era niente di grado, si faceva fare o da lui o da altri il suo ritratto, come appare per tutte le case di Venezia che son tutte piene di quegli, e vi si vede per infino in quarta generazione i discendenti nella pittura. Ritrasse Giovanni per M Pietro Bembo, che ancora non stava con Leone X, la sua innamorata, da 'l quale ebbe oltra al pagamento un bellissimo sonetto che comincia:
      O imagine mia celeste e puraChe splendi piú che il sole a gli occhi miei.
     
      Fece Giovanni un numero grandissimo di opere e quadri che sono riposti in quelle case de' gentiluomini di Venezia, de' quali per la moltitudine non iscade far menzione, avendo io insegnato dove sono le cose piú notabili e belle che e' facesse mai. Né ancora dirò tutto quel che di suo egli mandò per il dominio di Venezia e molti ritratti di principi che egli fece, senza le altre cose spezzate di alcuni quadroni fatti loro, come in Rimino al S Sigismondo Malatesta un quadro d'una Pietà che ha due puttini che la reggono, la quale è oggi in San Francesco in quella città.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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