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      Stette ancora seco Andrea di Cosimo che attese alle grottesche. Visse Cosimo anni LXVIII, e per una lunga infermità consumato e logoro, finalmente si morí l'anno MCCCCLXXXIIII e dalla Compagnia del Bernardino fu sepellito in Santa Croce. Dilettossi molto de la alchimia, la quale vivo sempre lo consumò, et in grandissime povertà lo condusse a la morte. Dopo la morte poi, in memoria dello scorno fatto a' suoi concorrenti nella cappella, gli fu fatto questo epitaffio: ,
      PINSI, E PINGENDO FEICONOSCER QVANTO IL BEL COLORE INGANNA;
      ET A' COMPAGNI MIEI,
      COME TAL BIASMA ALTRVI, CHE SÉ CONDANNA.
     
      IL CECCA
     
     
      Ingegnere Fiorentino
     
      Se la dura necessità non avesse sforzati gli uomini ad essere ingegnosi per la utilità e comodo proprio, non sarebbe la architettura divenuta sí eccellente e maravigliosa nelle menti e nelle opere di coloro che, per acquistarsi et utile e fama, si sono esercitati in quella con tanto onore, quanto giornalmente si rende loro da chi conosce il migliore da 'l buono. Questa necessità primeramente indusse le fabbriche; questa gli ornamenti di quella; questa gli ordini, le statue, i giardini, i bagni e tutte quelle altre comodità suntuose che ciascuno brama e pochi posseggono. Questa nelle menti degli uomini ha eccitato la gara e le concorrenzie non solamente de gli edifizii, ma delle comodità di quegli; per il che sono stati forzati gli artefici a divenire industriosi ne gli ordini de' tirari, nelle machine da guerra, negli edifizii da acque et in tutte quelle advertenzie et accorgimenti, che sotto nome di ingegni e di architetture, disordinando gli adversarii et accomodando gli amici, fanno e bello e comodo il mondo.


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Le vite de' più eccellenti architetti pittori et scultori italiani da Cimabue insino a' tempi nostri.
di Giorgio Vasari
1550 pagine 1014

   





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